
Le Sagne al ragù di pecora sono un gustoso piatto della domenica in Abruzzo, una pietanza semplice e ricca allo stesso modo, che mi riporta indietro, ai tempi dei miei nonni.
Ciao a tutti amici lettori, che bello tornare nel mio angoletto virtuale a condividere ricette e pensieri con voi! Mi sono presa qualche settimana di riposo dal blog e anche dai social, che ho aggiornato “a sentimento”. Avevo un gran bisogno di staccare la spina e il caldo mi ha messo KO, ma credetemi, non vedo l’ora di riprendere i miei progetti, iniziative e rubriche e soprattutto, non vedo l’ora di tornare a cucinare e a pasticciare! Riparto con l’amata rubrica L’Italia nel Piatto, il cui tema del mese è il ragù regionale. Non potevo che proporre un ragù di carne ovina, perché in Abruzzo è una vera istituzione, così ho preparato per voi le Sagne al ragù di pecora, una ricetta classica abruzzese, che le nostre nonne preparavano per il pranzo domenicale.
La natura prevalentemente montana dell’Abruzzo ha, sin dall’antichità, favorito la pastorizia. L’allevamento ovino ha avuto un ruolo importantissimo per l’economia del popolo abruzzese, lasciando un segno indelebile nello sviluppo storico, sociale e culturale della regione. Siamo nel mese di settembre e fino a qualche anno fa, per i pastori abruzzesi era tempo di migrare, è il mese dell’antica tradizione della transumanza. I pastori transumanti percorrevano le vie dei tratturi verso il sud, in cerca di pascoli invernali più miti e non ghiacciati. Il percorso più grande, il Tratturo Magno, lungo 244 chilometri, collegava l’Appennino alle Puglie ed era certamente un ambiente difficile e pieno di insidie. I pastori camminavano uno dietro l’altro, ognuno col proprio gregge e la notte si sdraiavano a terra, per cercare un po’ di riposo.

I pastori transumanti erano esposti alla fatica, al freddo e alla mancanza di cibo. Mangiavano pane cotto e ricotta e si narra che dormissero “con un occhio solo”, per controllare il gregge che era in continuo pericolo per l’assalto dei lupi, per i morsi di serpente o per il furto di bestiame.
Era una vita dura per questi uomini, ma anche per le loro mogli, che restavano sole ad occuparsi della famiglia e della campagna. A maggio c’era il rientro a casa con il ritorno a nord dei pastori e le loro greggi. Oggi questa tradizione non è più praticata, sembra che l’ultimo spostamento a piedi sia avvenuto nel 1972. La transumanza continua, ma in modo diverso, con grandi spostamenti dalla Puglia in Abruzzo in camion e autotreni per il trasporto del bestiame. Ci sarebbe ancora tanto da raccontare su questa antica pratica, ma essendo il mio un blog di cucina, mi fermo qui.

Come potete intuire da queste poche righe, il consumo della carne ovina affonda le radice profondamente nella cultura abruzzese ed è molto apprezzata, ieri come oggi.
Gli arrosticini sono l’emblema, la specialità più conosciuta, ma le ricette tradizionali con carne di pecora, agnello e castrato sono tante e gustosissime. Il ragù di pecora è molto amato da noi abruzzesi, anche se oggi viene preparato meno frequentemente che in passato. E’ ideale per accompagnare gnocchi di patate, maccheroni alla chitarra oppure fettuccine, che da noi si chiamano anche “sagne”. Inoltre, spesso qui da noi, il ragù viene preparato col passato di pomodoro fatto in casa, con i pomodori dell’orto e vi assicuro, che la differenza si sente! Se avete voglia di cimentarvi in un piatto semplice, rustico, dal gusto antico e delizioso, vi lascio la ricetta delle Sagne al ragù di pecora, una bontà che non vi deluderà!
Un piatto semplice, rustico e squisito, tipico della cucina tradizionale dell'entroterra abruzzese. Preparate un trito con la carota, il sedano e la cipolla. Mettete un paio di cucchiai di olio EVO in una casseruola, unite il trito, lo spicchio d'aglio intero e schiacciato e fate appassire su fiamma dolce per qualche minuto. Unite poi la carne, alzate la fiamma un pochino e rosolate per un paio di minuti, mescolando spesso. Sfumate con il vino rosso, alzate la fiamma e lasciate evaporare completamente, mescolando di tanto in tanto. Unite poi la passata di pomodoro e allungate con dell'acqua (io riempio la bottiglia della passata). Mescolate, aggiungete del sale e la foglia di alloro, coprite e portate a bollore. Una volta raggiunto il bollore, abbassate la fiamma al minimo e fate sobbollire per circa 2 ore o fino a quando il ragù si è ristretto un po' e la carne è diventata tenera. Il sugo dev'essere bello denso e non acquoso. Io uso la mia amata pentola a pressione, dimezzando i tempi di cottura. Preparate le "sagne". In una ciotola capiente mettete i due tipi di farina e il pizzico di sale e mescolate. Fate una fontana al centro e sgusciatevi dentro le uova. Sbattete le uova con una forchetta e piano piano incorporate la farina intorno. Ora usando le mani, impastate fino ad ottenere un composto unito. Trasferite sulla spianatoia e impastate energicamente fino ad ottenere un panetto compatto e liscio. Coprite con un canovaccio pulito oppure con una ciotola e lasciate riposare per una ventina di minuti. Riprendete il panetto di pasta e spianate allo spessore che desiderate per le vostre sagne. Potete fare quest'operazione a mano con il matterello oppure con l'aiuto della macchinetta della pasta. A noi le sagne piacciono belle consistenti e "scrocchiarelle" quindi le faccio piuttosto spesse. Usando la macchinetta della pasta lo spessore è quello della tacca numero 3. Ritagliate poi le vostre fettuccine, a mano o con la macchinetta, infarinatele bene con la semola e mettete su un bel vassoio largo a riposare, in attesa di cuocere. Una volta pronto il ragù di pecora, lessate le vostre sagne al dente e conditele con abbondante sugo. Servite il piatto caldo, con una grattata di pecorino (o parmigiano) e qualche pezzetto di carne del sugo. Buon appetito! La carne di pecora è un pochino più dura delle altre carni, quindi la cottura è piuttosto lunga. Usando la pentola a pressione, potete dimezzare i tempi. Se la carne è molto grassa, eliminatene una parte (non tutto, mi raccomando), in modo da avere un ragù gustoso ma più magro.Sagne al ragù di pecora
Ingredienti
Procedimento
Note

Serena vita a tutti e alla prossima ricetta,
Mary
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Valle d’Aosta: Fettuccine al ragù d’agnello
Piemonte: Sugo d’Arrosto con Raviolini
Liguria: Sugo di magro simile al grasso
Lombardia: Ragù di pasta di salame
Trentino-Alto Adige: Ragù di Capriolo
Veneto: Paccheri al ragù di cortile alla padovana
Toscana: Sugo di carne con i fegatini
Umbria: Sugo di cinghiale
Lazio: Ragù di salsiccia e finocchietto selvatico
Molise: Ragù molisano con le braciole
Campania: Il ragù napoletano
Puglia: I pezzetti di cavallo
Basilicata: Sugo di carne d’agnello
Calabria: Ragù con la carne di capra
Sicilia: Cannelloni di Melanzana al Ragù Siciliano
Sardegna: Su Ghisadu
21 Commenti
LaRicciaInCucina
2 Settembre 2021 a 12:29 pmChe bello leggere di queste tradizioni! Certo che la vita di chi viveva di pastorizia era davvero dura e piena di sacrifici (non dico che adesso non lo sia, eh?!).
Non ho mai assaggiato il ragù di pecora. Dev’ essere buonissimo.
unamericanatragliorsi
8 Settembre 2021 a 4:53 pmCerto Giovanna, la vita era dura. Oggi lo è un po’ meno, grazie alla tecnologia, agli spostamenti in camion ecc. ma è sicuramente ancora una vita di sacrificio. Grazie di cuore per essere passata da me cara!
Un abbraccio,
Mary
carla emilia
2 Settembre 2021 a 2:50 pmChe meraviglia Mary! Ben trovata a presto 🙂
unamericanatragliorsi
8 Settembre 2021 a 4:53 pmGrazieeee Carla, sei un tesoro!
Un abbraccio,
Mary
Miria
2 Settembre 2021 a 6:35 pmgiuro che mangerei un piatto di queste sagne anche ora, fanno una gola…
Un bacio
unamericanatragliorsi
8 Settembre 2021 a 4:54 pmTi ringrazio di cuore Miria, sono felicissima che ti piaccia!
Un abbraccio,
Mary
sabrina
3 Settembre 2021 a 1:35 pmOk, aggiungi un posto a tavola e replichiamo il piatto che mi precipito da te!! Fantastico primo piatto, sia per la scelta della pasta che per il ragù!
unamericanatragliorsi
8 Settembre 2021 a 4:54 pmTi aspetto Sabrina, a braccia aperte! Grazie di cuore!
Un abbraccio,
Mary
Daniela
3 Settembre 2021 a 2:20 pmChe piatto gustoso e appetitoso! Ottimo primo piatto ^_^
Un bacio
unamericanatragliorsi
8 Settembre 2021 a 4:54 pmGrazie mille Daniela!
Un abbraccio,
Mary
Manu
3 Settembre 2021 a 2:48 pmChe meraviglia quando i piatti ti parlano della storia del territorio. Questo piatto parla proprio di tradizioni ed il suo aspetto è molto invitante. Lo proverò sicuramente appena riesco a trovare la carne o me la faccio procurare dal mio macellaio.
Bravissima grazie
unamericanatragliorsi
8 Settembre 2021 a 4:56 pmLa nostra Italia è ricca di belle tradizioni, che affondano le radici nella nostra cultura e nelle nostre cucine. Grazie Manu, sono davvero felice che ti piaccia! Se lo provi, fammi sapere!
Un abbraccio,
Mary
Marina Riccitelli
4 Settembre 2021 a 9:35 amquanta storia e quanta tradizione, proprio un bel piatto. Non ho mai mangiato la carne di pecora e nemmeno gli arrosticini! un abbraccio Mary e ben ritrovata!!!
unamericanatragliorsi
8 Settembre 2021 a 4:58 pmMarina, devi assolutamente venire in Abruzzo, non fosse altro che per assaggiare gli arrosticini e il sugo di pecora! Ti aspetto…
Un abbraccio e grazie di cuore,
Mary
Elena
7 Settembre 2021 a 10:57 pmpensa che non ho mai assaggiato la carne di pecora, dovrò venire dalle tue parti per colmare questa lacuna! ottimo piatto della tradizione!
unamericanatragliorsi
8 Settembre 2021 a 11:33 amTi aspetto a braccia aperte Elena! Grazie mille!
Bacioni,
Mary
Natalia
8 Settembre 2021 a 12:04 pmChe bel primo piatto. Il ragù di pecora è buonissimo !!!!
unamericanatragliorsi
8 Settembre 2021 a 12:10 pmGrazie di cuore Natalia, sono felice che ti piaccia! E’ il piatto della domenica dalle nonne!
Baci,
Mary
Tina
8 Settembre 2021 a 11:02 pmQuesto piatto è l’Abruzzo con i suoi sapori rustici e indimenticabili. Un ragù che a casa mia gradirebbero moltissimo.
unamericanatragliorsi
9 Settembre 2021 a 4:14 pmGrazie infinite Tina, sei gentilissima! Sono davvero felice che ti piaccia il mio ragù!
Un abbraccio,
Mary
elisa
13 Settembre 2021 a 2:49 pmbellissimo articolo!
lo assaggerei volentieri!
ciao
elisa